Dopo la pubblicazione nei mesi scorsi della bozza aggiornata da parte della Commissione Europea, prosegue il percorso del Regolamento Europeo sui droni, la cui uscita è prevista a breve. Molte le novità: dalla nuova definizione di assembramento di persone ai cambiamenti nelle Open Category, le proroghe fino a 3 anni anche per i droni fino a 300 grammi, come sarà il Test Online e il dispositivo elettronico di identificazione.

 

Nuove regole

Da alcuni mesi l’Unione Europea ha acquisito la facoltà di disciplinare l’uso di droni di qualsiasi peso in tutti gli Stati membri, tra cui naturalmente anche l’Italia. L’UE ha sostituito ENAC anche per i droni da 0-150 kg. Il Regolamento SAPR, pertanto, non avrà vita lunga perché sarà sostituito dal Regolamento Unico, almeno gradualmente, grazie ai periodi transitori previsti.

Le bozze degli Implementing Act Drones e dei Delegated Act Drones, ovvero l’ultima versione del regolamento EU che entrerà in vigore sui droni, sono ancora basate sulle Opinion EASA 2018 ma che contengono alcune modifiche. In particolare sulle Open Category.

 

Proroghe fino a 3 anni per i droni 300 grammi

In base ai dispositivi contenuti nella bozza, i droni 300 grammi riconosciuti ENAC potranno continuare a volare praticamente come oggi, nella categoria A1C1, fino a 3 anni dall’entrata in vigore del Regolamento Europeo. Allo stesso modo, tutti gli altri droni potranno continuare a volare in classe A3 per 3 anni. Stessa proroga di 3 anni per i droni fino a 250g che potranno volare in A1C0. I droni di oggi autocostruiti fino a 250g potranno volare in A1C0 per sempre, sempre se saranno rispondenti alle regole europee.

 

Cambia la definizione di assembramento di persone

Il Regolamento Europeo sui Droni vieta il sorvolo di assembramenti di persone nelle Open Category, definendo assembramento un gruppo di persone che non riescono ad allontanarsi dalla traiettoria di volo del drone a causa della densità delle persone presenti.

Il regolamento prevede nuove limitazioni per le varie categorie di drone. Alla Open Category A1C0, a cui appartengono i droni fino a 250 grammi che possono sorvolare persone non assembrate, è stata inserita la nuova limitazione di 120 metri di distanza massima rispetto al pilota. Nella classe A2 è stata confermata la distanza minima dalle persone non coinvolte nelle operazioni di 50 metri, ma è stata inserita la possibilità di avvicinarsi fino a 5 metri se il drone dispone di una modalità a bassa velocità e se le condizioni ambientali e di sicurezza in genere lo consentono (quindi a valutazione e a discrezione del pilota). Nella classe A3 bisognerà mantenere almeno 150 metri da zone urbane, parchi ricreativi e aree in cui sono presenti persone. I droni Open Category dovranno essere condotti in VLOS e sarà consentito il Follow Me a patto che il drone non sia a più di 50 metri da chi ha il radiocomando.

 

Test Online, ecco come sarà

Per poter condurre i droni delle Open Category A1C1 si dovrà seguire obbligatoriamente un corso online sui seguenti argomenti:

  • Sicurezza Aerea
  • Struttura dello Spazio Aereo
  • Regolazione Aeronautica
  • Limiti delle performance Umane
  • Meteorologia
  • Procedure Operative
  • Prestazioni di volo del Drone
  • Conoscenza generale sui Droni
  • Navigazione Aerea
  • Protezione della Privacy
  • Assicurazione

Il test finale online sarà costituito da 40 domande a risposte multiple. Molto simile è ciò che accadrà per la categoria A2 dove il test online finale sarà composto però da 30 domande a risposte multiple ma avrà in aggiunta un esame scritto da superare presso un centro autorizzato.

 

Dispositivo Elettronico di Identificazione obbligatorio per i Droni Open Category

I droni Open Category dovranno essere equipaggiati dal dispositivo elettronico di identificazione a partire dalla classe C1, con esclusione di alcune sottoclassi A3. Il dispositivo potrà essere inglobato nell’elettronica del drone oppure applicato esternamente, ma in entrambi i casi dovrà essere basato su una trasmissione a 2.4 o 5 GHz con lo stesso range del drone e con protocollo aperto e documentato, ricevibile dai dispositivi mobili.

Il dispositivo dovrà trasmettere:

  • Numero di registrazione dell’operatore
  • Numero di serie del drone in standard ANSI/CTA-2063
  • Coordinate della posizione in cui si trova il drone e altezza rispetto al punto di decollo
  • Direzione e velocità del drone
  • Posizione del punto da cui è decollato

Un dispositivo molto simile, insomma, a quello che già equipaggia alcuni droni sul mercato.

 

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